Lezione 8

In questa lezione per la teoria musicale conosceremo la TERZINA, i  segni di abbreviazione e  i segni di richiamo.
Per la pratica chitarristica ci eserciteremo sulle note con bemolle, metteremo in pratica la terzina, scale, accordi ed arpeggi, infine il brano completo di base midi.

TEORIA MUSICALE

NOTE IN ECCEDENZA

Spesso nelle partiture troviamo dei gruppi di note che contrastano con la formazione della misura, sia per eccedenza che per diminuzione. Diamo un occhiata alle due righe seguenti…….

esempio terzina

Nella prima battuta abbiamo un valore totale delle figure di 5/4, ciò contrasta con la formazione regolare della misura che dovrebbe essere di 4/4 come indicato all’ inizio del rigo, nella seconda battuta il totale dei valori è ancora maggiore! 5/4 e mezzo, questo succede perché nelle due misure sono presenti gruppi irregolari di tre note. Questi gruppi sono detti TERZINE e sono indicati dal numero posto sotto (o sopra) la linea che unisce le tre note che naturalmente è un 3. Se ora noi conveniamo che le tre note che formano la terzina valgono quanto due di esse possiamo tranquillamente vedere che i conti tornano.

Nelle due battute precedenti abbiamo terzine formate da crome, poiché abbiamo stabilito che il valore delle tre figure che compongono la terzina è uguale a due di esse avremo nella prima battuta: la prima nota = 1/4, le tre note seguenti = 2/8 = 1/4, la nota seguente = 1/4 le ultime tre note = 2/8 = 1/4 tot. 4/4, nella seconda misura abbiamo 2/8 = 1/4, 1/4, 2/8 = 1/4, 2/8 = 1/4 tot. 4/4, chiaro il concetto? La terzina può essere di minima, semiminima, croma, biscroma, ecc.
ed è sempre segnalata dal numero tre.

ESECUZIONE DELLE TERZINE

Riprendiamo la prima misura dell’es. prec.: Nel primo movimento suoniamo la nota DO, nel secondo movimento suoniamo le tre note DO-SI-LA, ogni singola nota vale un terzo del valore del secondo movimento, nel terzo movimento suoniamo il SOL e nel quarto SOL-FA-MI La prima nota della terzina deve essere accentata deboli le altre.

Ascolta l’esempio delle due battute.


Abbreviazioni e segni di richiamo

Spesso negli spartiti musicali, un certo numero di battute si ripetono, quindi risulta più comodo indicarle con dei simboli detti di ripetizione evitando così di doverele riscrivere, i simboli che consentono di ripetere le misure tra essi racchiuse si chiamano RITORNELLI , il primo è un ritornello di apertura il secondo di chiusura.

Questi sono detti simboli di abbreviazione; altri simboli sono detti di richiamo(in definitiva anche loro sono simboli di abbreviazione). Apriamo o meglio stampiamo questo spartito di esempio.

Analizziamolo: (il simbolo A si riferisce al ritornello di apertura ,il B a quello di chiusura)

esempio abbreziazioni 2

TEORIA E PRATICA SULLA CHITARRA

Le note con bemolle in prima posizione

In questa lezione completiamo la conoscenza delle note in 1P
Di seguito la rappresentazione delle note con bemolle in notazione musicale e grafica.
(La prima nota un taglio in testa sopra il rigo è un LAb, le altre dovreste conoscerle.)


Un ottimo esercizio per imprimersi bene in testa la posizione delle note sulla tastiera è quello di trovare il nome della nota col # il cui suono corrisponda alla nota col bemolle, es SOLb = FA#.

QUATTRO SCALE MAGGIORI CON BEMOLLE

Imparare a memoria queste quattro scale controllando accuratamente che la posizione delle dita sia rigorosamente a martello, dare gli accenti giusti curando molto il suono e non la velocità che si acquista naturalmente con la pratica.

Come per i # anche i bemolle posti all’inizio del rigo sono ALTERAZIONI PERMANENTI!
Quindi tutte le note indicate dai simboli posti all’inizio del rigo mantengono l’alterazione per tutta la durata del brano salvo trovare durante il brano delle alterazioni che modificano temporaneamente l’indicazione data all’inizio del rigo(vedi alterazioni temporanee). La scala di FAmag ha un bemolle in chiave nella posizione del SI quindi tutte le note di nome SI sono bemollizzate (SIb). LA scala di SIbmag ha due bem. in chiave nella posizione del SI e del MI,
quindi queste due note sono bemollizzate. La scala di LAbmag ne ha 4 nella posizione del SI, MI, LA e RE,  quindi queste quattro note sono bemollizzate. La scala di REbmag ne ha 5 nella posizione del SI, MI, LA, RE e LA
quindi queste cinque note sono bemollizzate. esempi dell scale: famag – sibmag – labmag – rebmag (rispettivamente)

ESERCIZIO SUI BEMOLLE 

Questo esercizio è un po’ difficoltoso per l’ampio uso del dito mignolo(4) e per alcune diteggiature particolari, quindi si presenta come un esercizio da praticare giornalmente assieme alle scale, per mantenere e migliorare la tecnica acquisita!

Al 1*: eseguire le prime due note SIb e FA ponendo la prima falange del dito indice(1) a mo’ di barra sulla 6e5C cioè eseguiamo un barré di due corde (vedi sez. ALTRI ACCORDI ), dopo aver suonato la terza nota (SOL) l’indice(1) ritorna in posizione naturale cioè a martello. Al 4*: eseguire la tecnica precedente sulle note DO, LAb, DO ritornando in posizione normale dopo aver suonato il MIb. AL 2*: smorzare la nota poggiando il plettro sulla 2C, in modo che il suono duri esattamente 1/8. Al 3*: è il quarto dito prepara il RE sulla 2C terzo tasto; questa tecnica è molto usata per ottenere fluidità di esecuzione. Al 5*: come sopra , il mignolo(4) prepara il SIb sulla 3C terzo tasto.

Sotto l’esempio audio dell’esercizio sui bemolle.

Altri sei accordi (in notazione e diagrammi)!

accordo mi maggioreaccordo sol maggioreaccordo re settima
accordo la settimaaccordo do settimaacordo la minore settima

Imparate a memoria questi sei accordi ed esercitatevi come nei “Quattro esercizi per il cambio rapido degli accordi” della sesta lezionesulle seguenti coppie di accordi: MImag/LA7, SOLmag/RE7, LAmin7/RE7, SOLmag/MImag,
DO7/RE7, DO7/SOLmag, LAmin7/SOLmag, LA7/RE7.

Il “CORALE” seguente dovreste impararlo a memoria perché lo
utilizzeremo per esercitarci su altri modelli di arpeggi!

(Ricorda: SOL, RE, DO = SOLmag, REmag ecc. RE-, LA-7 = REmin, LAmin7 ecc.)


Ascoltalo l’esempio del CORALE

Nel seguente esercizio non ho inserito la sigla degli accordi perché rispecchiano l’esatta sequenza del “CORALE”.

Di seguito l’esercizio arpeggi  e a seguire l’esempio audio.
(come potrete notare l’esposizione delle note è leggermente diverso da quello incontrato sino ad ora:
spesso nelle musiche per chitarra si usa scrivere due parti su un unico rigo. Nel nostro caso le due parti
sono 1: le note basse (semibrevi e minime) 2: le terzine.)
Ciò si rende necessario perchè la durata delle note delle due parti sono diverse quindi per rispettare
la metrica indicata in chiave si usa dividere le parti.

SUONIAMO ASSIEME

Questo settimo brano è stato pensato per esercitarsi sulle terzine e sulle note col punto, da non trascurare il livello di difficoltà per ambedue le mani che è notevole, quindi studiatelo bene, magari due tre battute per volta.

Il brano inizia come vedete dalla fine della quarta battuta di intro, nella quinta battuta troviamo un “ritornello di apertura”, proseguiamo fino a che troviamo il ritornello di chiusura quindi riprendiamo dal primo ritornello e andiamo avanti senza tenere più conto del secondo ritornello fino a che troviamo una indicazione che ci dice di riprendere il brano dal simbolo della “S” rovesciata sino al simbolo della “O” crociata quindi saltare alla “CODA”.
(clicca sulle immagini per ingrandirle) e qui il pdf

sotto il brano e la base per esercitarvi:

Fine ottava lezione

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